Anna Oliverio Ferraris

Il terzo genitore. Vivere con i figli dell'altro.

Raffaello Cortina, Milano 1997

 

Leggi l'introduzione:

 

"Ma come! tuo padre non viene in vacanza con te?!" "No, viene, ma può fermarsi soltanto due giorni. E' molto impegnato, lavora, lui..."

Il patrigno di Marica diventa rosso per la collera ma Sandra, prevenendo una bufera, allunga la mano e gli stringe il polso: "Marica, perché non vai a finire i compiti?" suggerisce per cercare di interrompere sul nascere un diverbio in cui la figlia, come spesso avviene, rinfaccerebbe al patrigno di vive- re sugli alimenti che il proprio padre passa alla moglie e a lei.

Dinamiche come questa sono frequenti tra le.figlie adolescenti e il partner della moglie, compagno o nuovo marito che sia. Spesso una bambina può accettare la presenza di un nuovo uomo quando è piccola, ma altrettanto spesso con l'adolescenza i rapporti possono divenire tesi e cancellare un periodo di convivenza che sembrava procedere con una certa tranquillità. Il caso di Marica, come quello di altri bambini, adolescenti e adulti che devono trovare una nuova collocazione nell'ambito di una famiglia mista - composta cioè da un genitore biologico e dal suo nuovo partner eventualmente con i suoi figli -, è uno dei tanti casi che si affacciano sulla scena delle nuove famiglie, sempre più frequenti al giorno d'oggi, da quando cioè la società ha accettato un'evoluzione dei legami familiari.

Sino a qualche decennio fa, infatti, la famiglia, unita o disgregata che fosse, legata da vincoli affettivi o lacerata da dissidi e confronti anche violenti, continuava comunque a resta- re 'integra" negli anni: non era soltanto la mancanza del divorzio a "tenere unite" le famiglie, ma anche una tradizione culturale che si è consolidata nell'Ottocento; tradizione che considerava la famiglia come una istituzione che non poteva essere sciolta che dall'eventuale morte di uno dei genitori.

In passato era soltanto la vedovanza che, salvo rare eccezioni, consentiva di portare dentro casa un altro partner e di far sì che figli e figliastri potessero convivere. Dal passato derivano anche stereotipi come quello di patrigno e matrigna ve- nati di connotazioni negative. Oggi invece le separazioni e i divorzi, nonché le unioni senza matrimonio, portano di frequente a nuove famiglie, famiglie miste appunto, in cui un partner non deve soltanto confrontarsi con il compagno o la compagna che ha scelto ma anche con i suoi figli e con una lunga storia precedente: una serie di memorie, regole non scritte, dinamiche consolidate e stereotipie, che identificano un nucleo familiare anche quando da esso si è sottratto o è stato espulso un genitore, madre o padre che sia. Sono queste memorie del passato - che costituiscono non soltanto l'identità della famiglia ma l'identità stessa dei figli - a rappresenta- re una ragnatela in cui il nuovo partner può impigliarsi se pro- cede troppo rapidamente, se prova a tendere a sua volta una nuova ragnatela...

Il problema è che le dinamiche emotive e istintuali delle singole persone, nonché gli stereotipi culturali, entrano facilmente in opposizione con le dinamiche di un gruppo preesistente: il nuovo partner si sente quasi chiamato a imporre un suo ruolo "tipico", quello di madre o di padre, a dettare regole, a proteggere, a ricostituire insomma quella che è in genere l'essenza della famiglia nucleare. In qualche modo egli cade nella trappola del suo passato, cercando cioè di ricreare ciò che gli è noto o che si aspetta debba essere una famiglia. Tuttavia è impossibile cercare di sostituire la nuova realtà alla precedente, ignorare il passato, trasformare la famiglia mista in una nuova famiglia nucleare.

Questo libro affronta le nuove realtà con particolare attenzione al terzo genitore, che è la cartina di tornasole di una complessa chimica familiare, il punto di incontro e di scontro di forze diverse. Le emozioni e le "regole" delle famiglie miste possono essere infatti considerate da varie angolature: da quella dei figli con le loro necessità, da quella del partner con l'affetto che lo lega ai propri figli e le dinamiche spesso ancora aperte che lo legano al partner precedente, da quella del terzo genitore con le sue aspettative, le sue difficoltà, i suoi senti- menti di solitudine nel sentirsi talora emarginato da rapporti affettivi in cui non gli è consentito entrare.

I vari capitoli del libro considerano le differenze che esisto- no tra le vecchie e le nuove famiglie, le necessità dei figli, il ruolo dei "terzi genitori", dell'uno e dell'altro sesso. Una serie di storie familiari, casi di usuale quotidianità, indicano come siano complesse e caleidoscopiche le dinamiche delle famiglie miste: non esistono infatti semplici regole o suggerimenti per far funzionare queste nuove realtà, tuttavia esistono errori che possono essere evitati soprattutto nella prima fase, quella di un difficile rodaggio in cui ognuno guarda l'altro con sospetto e ha delle aspettative che probabilmente nessuno può soddisfare.

Questo saggio si basa, ovviamente, su un sapere psicologico che spesso non viene esplicitato in modo formale per non appesantire la lettura a quanti vogliono comprendere quali sono i problemi di questa nuova realtà sociale. Si rivolge in primo luogo a coloro che, dall'interno, vivono questo tipo di realtà familiare e potranno confrontare le loro esperienze con quelle raccontate dalla viva voce di uomini e donne che, intervistati, hanno fornito un quadro sincero e variegato della loro esperienza di vita, dei loro sentimenti e delle complesse dina- miche emotive e relazionali che caratterizzano le famiglie miste o ricomposte. Ma il saggio è indirizzato anche agli psicologi, ai magistrati, agli avvocati divorziati, agli assistenti sociali, agli insegnanti, che vi troveranno spunti per riflettere e alcune delle risposte agli interrogativi che spesso si pongono di fronte a una realtà che non è ancora emersa appieno nella nostra società ma che è impossibile ignorare, rifugiandosi dietro l'illusione che continui a esistere un modello unico di famiglia ideale. La crescente accettazione sociale delle famiglie non tradizionali farà sì che adulti e bambini trovino più facilmente un loro ruolo nell'ambito delle nuove realtà familiari e delle istituzioni sociali come la scuola.